Immigrati, il governo punta su lavoro e credito
La Direzione generale Immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali presenta tutte le azioni per l’integrazione della popolazione straniera elaborate a partire dal Piano per l’integrazione “Identità e incontro”. A illustrare le attività il direttore generale dell’Immigrazione Natale Forlani.
Sono tanti i settori di intervento per l’integrazione. Per il lavoro è previsto il reclutamento dei lavoratori nei paesi di origine con corsi di formazione pre-partenza, il reimpiego degli immigrati presenti in Italia e la prevenzione del lavoro sommerso, specialmente in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Con l’Oim è previsto anche un programma di rientro volontario. Sono due i progetti per il microcredito: il primo sarà attuato dal Comitato nazionale permanente per il microcredito, il secondo progetto sarà attuato da Unioncamere. Per i corsi di lingua italiana il finanziamento previsto è di 6 milioni. I corsi di lingua saranno finalizzati a consentire ai cittadini extracomunitari che li hanno frequentati di acquisire, secondo le modalità previste dal citato decreto ministeriale del 4 giugno 2010, l’attestazione di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al quello A2, cui è subordinato il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo. Contro l’emarginazione abitativa, il Piano prevede il recupero di beni immobili confiscati, di beni in disponibilità delle pubbliche amministrazioni da destinare ad uso abitativo e da adibire a strutture di accoglienza e la promozione dell’autocostruzione.
Il portale dell’integrazione. Tra gli strumenti dell’integrazione il Piano del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali affida un ruolo centrale al “Portale dell’Integrazione” che si pone come obiettivo quello di monitorare le politiche, diffondere le buone pratiche e favorire l’accesso ai servizi. Il Portale rappresenterà una “mappa” istituzionale, interattiva e aggiornata. Il progetto coinvolge Isfol, Anci e Italia Lavoro. Sono previsti due finanziamenti per la realizzazione del portale: 450 mila euro e 800 mila. Un ulteriore finanziamento di 3 milioni sarà dedicato invece alla sperimentazione a Milano, Roma e Prato. L’obiettivo è diffondere i risultati delle azioni realizzate dagli enti locali in materia di integrazione sociale degli immigrati e ogni altra informazione utile a facilitare i processi di inclusione sociale e partecipazione alla vita della comunità attraverso il Portale.
Mobilità internazionale e formazione all’estero. La prima azione riguarda la mobilità internazionale del lavoro e coinvolge Albania, Egitto, Marocco, Tunisia, Cina, India, Filippine, Sri Lanka, Ghana, Ucraina, Perù e Ecuador. L’obiettivo strategico è la gestione dei flussi migratori per lavoro. Questa azione ha una durata di 18 mesi ed è finanziata con 12 milioni di euro. Tra gli interventi: organizzazione di uffici del lavoro all’estero e elaborazione di progetti individuali di reinserimento sociale per quei lavoratori che, una volta acquisite competenze, intendano ricercare un’occasione di lavoro nella terra d’origine o in altri mercati internazionali. Si tratta in pratica di creare uno sportello virtuale di “consulenza orientativa” sul rientro.
Previsti anche programmi di formazione all’estero che si basano su lezioni di italiano per l’acquisizione del certificato di conoscenza della lingua di livello A2, educazione civica e culturale e corsi di formazione professionale in specifici settori produttivi direttamente nei paesi d’origine. Tali programmi rispondono a un duplice obiettivo: da un lato, promuovono e valorizzano gli ingressi legali; dall’altro, rappresentano il primo passo dell’integrazione per gli stranieri in Italia.
I corsi di formazione all’estero possono essere organizzati da regioni, province, comuni e associazioni. I partecipanti ai programmi di formazione all’estero vengono inseriti in apposite liste disponibili presso il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Solo nei confronti dei lavoratori inseriti in queste liste il datore di lavoro può richiedere il nulla osta al lavoro beneficiando della quota riservata prevista nel decreto flussi. Per il rilascio del nulla osta al lavoro è stato introdotto un sistema di invio e ricezione delle domande disponibile sul sito del ministero dell'Interno (http://www.interno.it/).
Reimpiego degli immigrati e prevenzione del sommerso. Questa azione prevede la progettazione e l’attivazione di un sistema informativo unico che consenta il monitoraggio e l’aggiornamento costante della condizione lavorativa del lavoratore straniero da quando fa ingresso in Italia e per il periodo in cui lavora e soggiorna nel nostro paese. Coinvolge 8 regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) e 12 province (Novara, La Spezia, Verona, Modena, Fermo, Chieti, Salerno, Caserta, Bari, Catanzaro, Ragusa, Trapani). La durata prevista è 12 mesi, il finanziamento è pari a 2.526.712 euro.
La dimensione del lavoro sommerso nel Sud ha indotto il governo a rafforzare le iniziative di contrasto attraverso un’intensa ed estesa azione ispettiva e di controllo (Piano straordinario di contrasto al lavoro sommerso in edilizia e Agricoltura nelle regioni del sud) ma anche a programmare interventi di politica attiva rivolti a consolidare la rete dei Servizi per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’intervento prevede la sperimentazione di percorsi di politica attiva per almeno 3 mila lavoratori immigrati attraverso l’utilizzo di voucher formativi, messi a disposizione dal ministero, da utilizzare sia per percorsi formativi intesi in senso classico sia per tirocini formativi presso le imprese. I percorsi possono essere realizzati in quattro settori: edilizia, agricoltura, turismo e servizi alla persona. Le regioni coinvolte sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La durata è di 12 mesi e il finanziamento pari a 5 milioni di euro.
Migrazione circolare. Con il coinvolgimento dell’Oim è in programma il reinserimento degli immigrati nei paesi di origine attraverso servizi di incontro domanda-offerta e politiche attive del lavoro rivolte in particolare ai rifugiati e agli immigrati con permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il finanziamento previsto è di 2.642.124 euro. La durata del progetto è di 18 mesi.
Il microcredito. Lo strumento del microcredito stimola l’attività produttiva e la dignità dello straniero. A questo scopo sono previsti 2 progetti. Il primo sarà attuato dal Comitato nazionale permanente per il microcredito da gennaio a giugno 2011. Il finanziamento è di 450 mila euro. Il secondo progetto sarà attuato da Unioncamere, durerà 18 mesi e avrà un finanziamento di 800 mila euro. Gli obiettivi: favorire l’inserimento sociale ed economico di non meno di 400 immigrati che si trovano in condizione di disoccupazione di ritorno e sensibilizzare il sistema creditizio verso un cambiamento di approccio nella valutazione del merito creditizio delle imprese di cittadini immigrati.
I servizi alla persona. Il settore dei servizi alla persona presenta una particolare esposizione ai rischi del lavoro sommerso per gli immigrati. Per questo motivo il “Piano per l’integrazione” considera la qualificazione dei servizi alla persona una linea prioritaria per dare un’importante occasione di occupazione per gli immigrati regolari, in particolare le donne. A questo scopo il Piano integrato delle attività elaborato dalla Direzione generale del ministero del Lavoro prevede un finanziamento di 19.500.000 euro per 18 mesi. Il programma prevede di favorire la diffusione di un modello di servizi alla persona dedicato all’incontro tra domanda e offerta coinvolgendo in particolare il no profit per facilitare l’assistenza alle famiglie nel reperimento di personale competente e qualificato e nella gestione delle procedure amministrative legate al contratto di assunzione delle assistenti familiari.
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